Ogni anno in molti paesi del mondo, si celebra il 1° Maggio per ricordare tutte le lotte per la conquista dei diritti dei lavoratori.
Il luogo dove sorge la Cervelletta con il suo antico Casale era un tempo parte dell’Agro Romano, abitato da poveri contadini (i guitti) che lavoravano la terra con mezzi rudimentali, ammalandosi soprattutto a causa delle condizioni di lavoro in un ambiente umido e malsano per la presenza della zanzara anofele, vettore della malaria, malattia che ha mietuto molte vittime fino all’utilizzo del chinino, grazie ad un grande igienista, Angelo Celli e sua moglie Anna Fraentzel.
Oggi l’area è riserva protetta e si può visitare, ma non ancora l’interno del Casale antico, in attesa di una sua completa ristrutturazione per essere restituito al pieno utilizzo dei cittadini.
Sono stati fatti passi da gigante dai tempi di quei lavoratori fino ad oggi, ma la strada per la conquista dei diritti non è mai terminata, poiché anche oggi abbiamo molte vittime del lavoro per mancanza di sicurezza (il 28 Aprile è la Giornata della sicurezza sul lavoro ed anche la Giornata internazionale vittime dell’amianto) e molti giovani non trovano un lavoro buono e stabile.
Ma vediamo brevemente come è nata questa festa.
Venne lanciata l’idea durante il congresso della Seconda Internazionale a Parigi. A metà del 1800 i lavoratori non avevano diritti: lavoravano fino a 16 ore al giorno, in pessime condizioni, e spesso morivano sul luogo di lavoro. Il 1° maggio 1886 fu indetto uno sciopero generale in tutti gli Stati Uniti per ridurre la giornata lavorativa a 8 ore. La protesta durò 3 giorni e culminò, il 4 maggio, col massacro di Haymarket che fu una vera e propria battaglia in cui morirono 11 persone.
Così il 1° maggio divenne il simbolo delle rivendicazioni degli operai che in quegli anni lottavano per avere diritti e condizioni di lavoro migliori. Nonostante la repressione da parte di molti governi, il 1° maggio del 1890 registrò un’altissima adesione e divenne il simbolo delle rivendicazioni degli operai che in quegli anni lottavano per avere diritti e condizioni di lavoro migliori… Oggi quella data è festa nazionale in molti Paesi dell’Unione Europea, Cuba, Russia, Cina, Messico, Brasile, Turchia. Non lo è, invece, negli Stati Uniti.
Nel 1923, durante il ventennio fascista venne abolito il 1° maggio e la festa dei lavoratori confluì nel Natale di Roma (21 aprile), con riferimento alla fondazione della Capitale, nel 753 a. C., come festa autarchica, alterandone il significato collettivo originario.
Nel 1947 (a due anni dalla Liberazione) fu ripristinata la festa del lavoro e dei lavoratori e il 1° Maggio divenne ufficialmente festa nazionale.
A cura di Anna Maria Virgili