Un luogo che amiamo

La Riserva Naturale della Cervelletta è considerata tra le aree umide maggiormente significative per la sua biodiversità, un luogo fondamentale dove possiamo osservare la presenza di specie animali e vegetali, che hanno un ruolo chiave nel mantenimento dell’equilibrio degli ecosistemi.
Attualmente sono numerosi gli indicatori disponibili in letteratura per la valutazione della salubrità ambientale, che permettono di descrivere e valutare la realtà specifica e circoscritta della Cervelletta, compito che spetta prevalentemente alla ricerca scientifica e agli Enti preposti.
Con le visite guidate organizzate dalla nostra Associazione (che riprenderanno in occasione della Giornata Mondiale delle zone umide ed in particolare, con continuità, con l’approcciarsi della stagione primaverile), l’intento è semplicemente quello di richiamare all’attenzione del visitatore il valore di questa Riserva Naturale da tutelare e salvaguardare per la presenza di numerose specie animali e vegetali, per la sua storia antica e il Casale, per il significato sociale che la “Cervelletta di Mimmo” ha assunto nel corso del tempo.
A pochi passi dai centri abitati di Colli Aniene e Tor Sapienza, possiamo scoprire un mondo che riconduce l’anima e lo spirito alla bellezza, alla vera essenza di ciò che siamo. Imparare a riconoscere le creature che abitano questo luogo per farle più nostre, apprezzare i colori della natura nelle diverse stagioni, ascoltare i suoni, sono un dono prezioso per il nostro benessere psico-fisico. Un luogo che amiamo è come una persona, identificabile da quel profumo del cielo, da quella asperità del terreno, da quelle sorprese particolari: un ambiente che stabilisce una relazione reciproca che abbiamo a cuore.

Possiamo osservare i fondali d’acqua dove si muove il granchio, creatura della notte che segue la luna: un crostaceo che si ciba di ogni sorta di animale vivo o morto, come piccoli pesci, insetti e loro larve, lombrichi e chiocciole oltre a materiale vegetale come alghe e muschi.

Possiamo scoprire il martin pescatore mentre scruta lo specchio d’acqua, pronto a tuffarsi per catturare un pesce o riconoscere il pendolino, che costruisce il suo nido a forma di fiaschetta sulle sponde dei corsi d’acqua,

oppure la tartaruga palustre, semisommersa con la testa fuori dall’acqua.

Tra i mammiferi sono presenti tra gli altri l’istrice, la nutria, la talpa romana, il moscardino, la volpe: non sempre abbiamo la fortuna di intravederli, ma sappiamo che ci sono e fanno parte della nostra riserva.

Preservare questo luogo comporta il rispetto di alcune semplici regole: non abbandonare rifiuti, non accendere fuochi, non cogliere fiori o piante, rispettare gli animali, camminare lungo i sentieri, osservare i divieti.
Amare questo luogo assume un significato che va oltre la buona educazione: abbracciare scelte sostenibili ci impegna al mantenimento di un sistema che collega gli uni agli altri verso obiettivi comuni, crea una forza che va cullata, esercitata e coltivata, per mantenerla viva dentro di noi.

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