Le mappe della Cervelletta

Giovedì 6 giugno si è svolta presso la Biblioteca della Vaccheria Nardi la presentazione del nuovo dépliant dell’Associazione “Uniti per la Cervelletta”, nella sua nuova veste di Organizzazione di Volontariato. Una “nuova associazione” che viene da lontano e continua la sua azione di salvaguardia, tutela e valorizzazione del Casale della Cervelletta, con un nuovo logo ed una nuova organizzazione. Alla presentazione del nuovo dépliant, con annessa cartina dell’area di pertinenza del Casale nella Riserva naturale dell’Aniene, Luigi Polito della Sogester (tradizionale punto di riferimento per l’associazionismo del nostro territorio) ha illustrato la creazione della nuova “Mappa del Parco della Cervelletta”. Rigorosamente disegnata a mano, come gli antichi cartografi che Luigi Cherubini, studioso dell’Agro Romano ci ha magistralmente fatto conoscere con il suo interessante intervento. Durante l’incontro si è voluto dare alla presentazione del nuovo dépliant un valore aggiunto, quello della “storia”. Per questo che, Luigi Cherubini ci ha illustrato le mappe dell’Agro Romano dal 1500 ad oggi, da Eufrosino della Volpaia, che disegnava nel 1547 la sua carta ad uso e consumo dei cacciatori della sua epoca, identificando chiaramente, per la prima volta su una mappa il Casale della Cervelletta; al Catasto Alessandrino del 1660, nato per la contribuzione alla manutenzione delle strade consolari al fine di ripartire equamente le contribuzioni tra i proprietari delle tenute adiacenti. Il valore artistico di questo famosissimo Catasto, dalla rappresentazione pittorica alle informazioni relative alla storia del territorio, la rendono una delle serie più preziose presenti all’Archivio di Stato. E poi vi sono le pregevoli carte dell’agrimensore Giovan Battista Cingolani, commissionata da Papa Alessandro VII Chigi nel 1692, che resterà carta di riferimento fondamentale fino alla metà dell’ottocento.
Questo breve ma intenso excursus storico sulle mappe, che hanno disegnato nel tempo l’Agro Romano, ci ha fatto conoscere un aspetto importante della storia del nostro territorio. Ci ha fatto capire come era “visto”, “cartografato”, “mappato” il territorio su cui oggi viviamo e, come il Casale della Cervelletta sia stato presente, vedetta silenziosa del passare della storia su questo territorio.

La Cervelletta nel Catasto Alessandrino (1620)
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Il canto d’amore dell’assiolo

La nostra Associazione organizza visite guidate notturne nel Parco Naturale della Cervelletta, durante le quali possiamo apprezzare aspetti inediti quando, dopo il tramonto tutto si quieta e al comparire delle stelle il parco si anima di nuova vita con il frinire dei grilli, il bagliore delle lucciole, lo strusciare di qualche animale nascosto. Ma ad un certo punto, più si fa buio e ci inoltriamo lungo i sentieri, si alza un richiamo penetrante e ipnotico: è l’assiolo, che con cadenza fischia come fosse un allarme inceppato il suo richiamo d’amore “Chiù”, a cui deve il nome popolare. Ha la voce potente che si può sentire in lontananza in un instancabile “chiù, chiù”, melanconico, ritmato, che si interrompe solo a piccoli intervalli di 1 o 2 secondi. E’ l’anima delle notti d’estate, la colonna sonora del buio insieme alla luna, in attesa di una risposta che spesso si può ascoltare in un duetto tra maschio e femmina, coppia che si forma per la vita.

L’assiolo è il più piccolo tra gli strigiformi – misura poco più di 18 cm. – trascorre la bella stagione nei parchi, nei giardini, in zone alberate in prossimità delle abitazioni umane, zone aperte per nidificare e covare, poi in inverno emigra in Africa.
Il suo piumaggio è sofficissimo, va dal rossiccio al grigio ed è capace di mimetizzarsi con i tronchi degli alberi dove si nasconde nelle cavità. Si ciba principalmente di grossi insetti e di altri piccoli animali (cavallette, cicale, topi…).
Il “chiù” dell’assiolo, ha assunto una sua dignità poetica con il Pascoli delle Myricae: nella lirica “L’assiuolo”, prima è “una voce”, poi un “singulto”, infine un “pianto di morte”.
Come tutti i rapaci notturni, cui è legata l’idea della morte (gufi, civette, allocchi) viene annoverato tra gli uccelli portatori di sventura. I grandi occhi gialli cerchiati e lo sguardo fisso e magnetico ipnotizzano chi lo scorge ma, al di là delle credenze popolari, il suo è principalmente un canto d’amore, sentinella notturna che scompare con la luce dell’alba che avanza a nuova vita.

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Visita notturna alla Cervelletta – 18 giugno

L’Associazione Uniti Per la Cervelletta OdV propone una nuova visita notturna per assistere al “concerto” delle rane, dell’usignolo, dell’assiolo e per ammirare le lucciole.
Nel corso della visita sarà necessario:
1-Osservare il più assoluto silenzio
2- Spegnere i telefonini
3-Non usare meccanismi di illuminazione
4-Non indossare scarpe rumorose

Prenotazioni su visite@cervelletta.it

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Visita notturna alla Cervelletta – 10 giugno

L’Associazione Uniti Per la Cervelletta OdV propone una visita notturna per assistere al “concerto” delle rane, dell’usignolo, dell’assiolo e per ammirare le lucciole.
Nel corso della visita sarà necessario:
1-Osservare il più assoluto silenzio
2- Spegnere i telefonini
3-Non usare meccanismi di illuminazione
4-Non indossare scarpe rumorose

Prenotazioni su visite@cervelletta.it

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